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Linda Soldani - MioDottore.it

Linda Soldani psicologa psicoterapeuta


Cos’è lo stress – un po’ di storia

Il termine stress viene introdotto in campo medico per la prima volta intorno al 1910 da Walter Cannon che lo ha preso a prestito a sua volta dall’ingegneria (dove implica l’idea di “sforzo o tensione” di un materiale), per indicare una reazione di perturbamento dell’omeostasi di un organismo.

Nel 1936 Hans Selye pubblica un articolo su Nature in cui descrive una sindrome che colpiva animali da esperimento cui venivano iniettate sostanze tossiche. Nonostante gli agenti nocivi fossero di diversa natura, la reazione delle cavie si presentava identica: ipertrofia della corteccia surrenalica, atrofia del timo e delle ghiandole linfatiche, fino alla comparsa di ulcere gastriche e alla morte dell’animale.

Selye scoprì che si trattava di una risposta biologica fondamentale, pertanto non specifica, cioè indipendente dal tipo di agente stressante. Selye chiamò tale reazione “Sindrome Generale di Adattamento”.

Le fasi dello stress e la sindrome generale di adattamento

1. Fase di allarme: in presenza di un evento stressante (stressor), l’organismo si mobilita e attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. La parte midollare del surrene produrrà adrenalina e noradrenalina, mentre la corteccia surrenalica produrrà il cortisolo.

2. Fase di resistenza: se l’evento stressante perdura nel tempo, si ha una sovrapproduzione di cortisolo con soppressione delle difese immunitarie.

3. Fase di esaurimento: la ghiandola surrenalica va incontro ad esaurimento e l’animale, non più protetto dal cortisolo, finisce per ammalarsi e morire.

Negli ultimi 40 anni la letteratura scientifica sull’argomento ha dimostrato che non solo gli animali da esperimento ma anche gli esseri umani reagiscono allo stress attivando la stessa risposta fondamentale, a prescindere dal tipo di stressor.

Successivamente agli studi di Selye, due studiosi Holmes e Rahe, svilupparono l’ipotesi secondo cui lo stress è causato da eventi di vita ben precisi e misurabili che possono essere ordinati gerarchicamente secondo un criterio oggettivo di “gravità”.

Fu così sviluppata la nota Scala degli Eventi Stressanti di Holmes e Rahe, che contribuì a rafforzare l’idea per cui lo stress sarebbe una reazione diretta ad eventi esterni avversi non controllabili da parte delle persone che li subiscono.

Nel 1984 Richard Lazarus e Susan Folkman dimostrano in realtà come la reazione da stress sia determinata da uno squilibrio tra le richieste ambientali e le risorse di cui il soggetto sente di poter disporre per affrontare il cambiamento.

Quando il bilancio è impari, il soggetto va incontro ad una reazione da stress negativo o distress. Centrale risulta pertanto il modo in cui il soggetto interpreta l’evento a livello cognitivo.

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